Alla luce della recente discussione nata a livello istitutzionale europeo, soprattutto nell’ambito della Commissione Europea, per quanto riguarda i potenziali utilizzi illeciti delle crittovalute e della conseguente percepita necessità di maggior controllo sui servizi ad esse legate, è stata ora resa nota la posizione del Consiglio Europeo.
Il Consiglio Europeo, di cui fanno parte leader e rappresentanti degli Stati membri e della Commissione Europea, nonostante l’Interpol abbia chiarito come non esistano prove di un utilizzo di Bitcoin da parte di cellule terroristiche, entro giugno lavorerà a delle proposte normative di regolamentazione che riguarderanno servizi online legati alle crittovalute come exchange e portamonete.
Durante una conferenza stampa, Valdis Dombrovskis, vice commissario del Consiglio, ha dichiarato che giugno sarà il limite ultimo entro cui le proposte verranno presentate, e che quest’ultime avranno come obiettivo un maggior controllo sui metodi di pagamento anonimo come le crittovalute ed alcune carte di credito. Alcune transazioni potrebbero addirittura venir proibite se provenienti da Stati ad “alto rischio”, con la stesura di una vera e propria blacklist.
Anche il Parlamento Europeo, organo legislativo dell’Unione, sarebbe al lavoro per realizzare una regolamentazione delle valute digitali.